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  IL GRANDE NEGATIVO DI PIA:  

Ecco il famoso negativo di Pia nella sua interezza.
Possiamo anche noi constatare infatti come lui che mentre tutta la scena ripresa (cornice contenente la Sindone, drappo nero dove stava adagiata, altare, fiori, candelabri, ecc.) risultava logicamente in negativo, la sola immagine (non le impronte di sangue) sul telo sindonico era riprodotta in positivo. L'immagine esistente sulla sindone va letta quindi come riflessa da uno specchio: quello che si vede alla destra della figura è in realtà alla sua sinistra, e viceversa. L'inversione chiaroscuro è dovuto al procedimento fotografico.
Dopo oltre 1850 anni veniva finalmente svelato il segretodella Sindone che gli iconisti, miniaturisti e i pittori avevano cercato di interpretare.
Ma la scoperta era troppo grande o troppo bella:
‹‹…L'impressione è subito enorme nello stesso Pia, nelle autorità ed in coloro che sono messi a parte della notizia. In tutti si forma l'intima persuasione dell'assoluta autenticità del reperto da cui la tecnica fotografica ha ricavato la vera ed unica immagine di Gesù Cristo rimastavi celata per quasi duemila anni.
Dopo qualche indiscrezione, la notizia viene resa pubblica da L'Osservatore Romano del 14-15 giugno 1898 con un articolo dal titolo estremamente significativo: Un fatto meraviglioso. Intanto è comparso il numero di giugno, sempre del 1898, della Rivista di fotografia, bollettino del Circolo fotografico lombardo.
Segnala i particolari e le difficoltà tecniche della ripresa ed informa gli specialisti che il negativo ottenuto dall'avv. Pia "visto nella sua luminosa trasparenza nell'ambiente scuro in cui è fatto vedere" ha "una azione suggestiva potentissima". Eppure le riserve alla serietà ed alla validità di Pia verranno proprio dall'ambiente fotografico.
Il primo attacco consistente è formulato a Parigi.
Le Moniteur de la photographie del 15 settembre 1898 dà la notizia della foto di Pia e solleva riserve sulla correttezza del procedimento seguito adombrando senza mezzi termini l'idea di un trucco per mettere infine in dubbio anche l'autenticità della Sindone.
Ben presto si moltiplicano esplicite accuse di manipolazione che appaiono orchestrate da una campagna di stampa veramente diffamatoria.
Le dichiarazioni rese dal Pia e dai testimoni della fotografia, formalizzate in un atto notorio, ed il giudizio tecnico positivo espresso da esperti prevalgono tuttavia sulla falsità delle accuse.
È curioso segnalare che tra le tante conferme della validità dell'opera del Pia ci sono le fotografie di due dilettanti. Si tratta di un sacerdote, Padre Gianmaria Sanna Solaro, e del ten. Felice Fino, ufficiale addetto ai servizi di polizia in Duomo.
Le loro fotografie, pur con i limiti di una tecnica certo tutt'altro che ottimale, confermano i risultati delle riprese ufficiali.››
NB. L'idea e la proposta di fotografare la Sindone era venuta al salesiano don Noguier de Malijay. Non ci sono giunti i risultati delle sue foto scattate con una portatile.

   

VALORE DELLA SCOPERTA DI PIA:
Il 21 aprile 1902 l'agnostico Yves Dealage, grande Accademico di Francia, esperto in biologia generale, biomeccanica, fisiologia sperimentale e zoologia tiene la prima relazione scientifica sulla Sindone, con questo titolo:
"L'IMMAGINE DI CRISTO VISIBILE NELLA SINDONE DI TORINO":
"… Se l'ipotesi che l'uomo della Sindone sia Gesù Cristo non ha buona udienza presso certa gente, è perché molti credono che sia una questione religiosa che fa velo al loro raziocinio. Se non si trattasse di Cristo, ma di Sargon, di Achille, di uno dei Faraoni, nessuno avrebbe da eccepire.
Io considero Cristo come un personaggio storico e non vedo perché certa gente abbia a spaventarsi cimentandosi con una traccia tangibile della sua esistenza. Mi risulta che questa fotografia è vera, senza il minimo ritocco.
L'immagine che il lenzuolo offre al visitatore si direbbe un "negativo": infatti le zone in rilievo sono scure, invece sono chiare le parti incavate. Il corpo di quest'uomo - fino a un momento fa misterioso e incomprensibilmente scavato al rovescio - possiede una modellatura esattissima.
E questo volto - non lo posso negare - è davvero scioccante!
Dicono che sia il viso del Cristo. Io non lo so; ma non so neppure a chi altri possa appartenere.
E se lo confronto con i ritratti che i più grandi pittori dal rinascimento in poi hanno immaginato nel dipingere Gesù, ebbene questo li supera tutti. Ed è così che è sorto in me il problema di conoscere come si sia potuta formare questa immagine …".
(Revue Scientiphique, XVII, 1902, IV serie, 638-87).
Lo scienziato ha rischiato la propria reputazione. Fu però il grande avvio ai sempre più numerosi studi scientifici sulla Sindone.