Nell'agosto del 1979 lo statunitense Francis L. Filas, professore
all'Università di Chicago scopre che il corpo tondeggiante
sull'occhio destro dell'uomo della Sindone è una moneta del
tempo di Pilato. Gli elementi di identificazione della moneta (dilepton
lituus) sono il bastone ricurvo (lituus) rovesciato (errore di conio)
usato dagli auguri pagani e la successione di 4 lettere UCAI disposte
ad arco tra le 9.30 e le 11.30, parte della scritta greca: TIBEPIOY
KAICAPOC (di Tiberio Cesare); sul suo rovescio c'è la data
LIS (= 16° anno di Tiberio, cioè 29-30 d.C.). C'è
però un errore di conio: C invece di K. Nel settembre del
1992 si trova la moneta con il duplice errore di conio e con lo
stesso LIS.
La presenza di tale monetina viene confermata da G. Tamburelli,
M. Moroni (numismatico), gli statunitensi R. Haralick e A. Wangher.
Anzi vengono rintracciate altre due monete.
L'8 luglio 1996 P. Baima Bollone, Colombo, Balossino, Siracusa e
Zacà comunicano nel corso della trasmissione televisiva "Mixer"
di essere riusciti a identificare la presenza di una moneta anche
sul sopracciglio sinistro del volto dell'uomo della Sindone. È
una moneta coniata da Ponzio Pilato, il lepton simpulum . Gli elementi
di identificazione sono: il simpulum (mestolo per le libagioni)
e la parte iniziale e terminale della scritta, TIB
LIS (di
Tiberio Cesare anno 16°).
Queste monete sono state identificate soltanto nel secolo scorso.
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