Prima di Lirey, ricapitolando, possediamo la riproduzione del solo
volto come veniva fatto vedere agli iconisti che andavano ad Edessa
a copiare scrupolosamente l'immagine acheropita; poi a Costantinopoli
invece veniva mostrata solo l'immagine frontale, come documentato
da miniature e affreschi, e dalla sindone di Besançon.
Solo dopo Lirey si può eventualmente parlare di Sindoni (immagine
frontale e dorsale):
- La prima rappresentazione in assoluto è quella del medaglione-ricordo
del Museo di Cluny di Parigi: misura 4,5x6,2 cm. Trovato nella Senna
nel 1855: piombo-stagno sbalzato, datato 1350-56 (vedi al n. 10).
- La Sindone dipinta da Albrecht Dürer nel 1516, conservata
a Lier (chiesa di s. Gommaire) in Belgio: è la prima pittura
in assoluto che riproduca integralmente la Sindone. È ridotta
di un terzo della lunghezza reale. Ci sono sorprendentemente dei
fori di bruciatura (3+1) in 4 posti simmetrici. Forse si tratta
della prova del fuoco voluta dall'emiro di Edessa nel VII secolo.
- La sindone di Besançon: solo la parte frontale: prima ostensione
ufficiale: 5 aprile 1523; distrutta dalla Convenzione Nazionale
il 23 marzo 1794. Era frutto di un ritrovamento (reale o finto?).
Il fatto di avere solo l'immagine frontale rende certi della sua
provenienza dall'oriente. Altro furto dei crociati del 1204. È
probabile che sia venuta in mano a Otto de la Roche, signore di
Atene, che la avrebbe inviata in Francia a suo padre, Ponce de la
Roche e questi la avrebbe data al vescovo di Besançon, Amedeo
di Tramelay e sarebbe scomparsa (o fatta scomparire) in occasione
dell'incendio del 1349 e ritrovata per l'ostensione del 1523. Nella
foto una riproduzione della sindone di Besançon (Baima Bollone).
- Ad Inzago (MI) si conserva la copia della Sindone (antecedente
l'incendio) della ven. Maria Francesca di Savoia donata a s. Carlo
Borromeo da Emanuele Filiberto: cm 436x110.
È stata tagliata in due da un parroco disavveduto e poi,
saggiamente, per volontà del vescovo, riportata alla sua
forma originale
- Le sindoni successive all'incendio del 1532 sono 52: o con data
scritta (27) o facilmente databili (25) e sono tutte evidentemente
copie di quella di Torino, basta vedere le bruciature che non sono
reali ma dipinte.
CONCLUSIONE: non ci sono sindoni medioevali.
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